Descrizione
I Lonati
Casanova Lonati appare per la prima volta nel 1250, nell'elenco delle terre del dominio pavese. Era signoria di una famiglia Lonati da cui prese il nome. Apparteneva alla squadra e poi al feudo di Broni, di cui seguì sempre le sorti, nei passaggi dai Beccaria agli Arrigoni di Milano (1536), cui restò fino alla fine del feudalesimo (1797).Nel Medioevo, Casanova appartenne al Comitato di Auce nel piacentino. Successivamente, nel 1386, venne data in feudo al Marchese Bernardo de Lonati, cittadino pavese indicato come "magnifico e potente cavaliere d’armi ducale e fedelissimo al Duca Gian Galeazzo Visconti, Capitano Generale dello stato di Milano". Il Duca volle probabilmente premiarlo per aver partecipato alla cattura di Bernabò Visconti donandogli in feudo alcune località, tra cui Casanova. Dopo tale investitura, al nome Casanova venne aggiunto De Lonati e con la dicitura "Casanova de Lonati", venne indicata in tutti gli atti successivi. La perdita della particella "de" avvenne dopo la rivoluzione francese. La proprietà di Bernardo De Lonati si suppone sia passata ai figli Francesco, Giacomo e Paolo con testamento redatto il 14 gennaio 1420 (introvabile presso l’Archivio di Stato). Con il testamento del 17 luglio 1444 Paolo De Lonati, sposato con Argentina dei Capi di Villanterio (paese dove tuttora esiste una casa dei Lonati), nominò la moglie usufruttuaria di tutti i suoi beni e tutrice dei figli minori, nominando i figli maschi eredi universali in uguale proporzione. Lasciò inoltre alla Pieve di S.Giovanni Battista di Baselica degli Stefani (è l’attuale parrocchia del comune di Casanova) una presa di prati da pascolo e boschivi nella campagna Pavese. Il 19 febbraio 1461, i fratelli Lonati, figli di Paolo, procedettero alla divisione dei beni di famiglia. Vennero così stabilite 6 quote, corrispondenti ad altrettante possessioni. Al figlio Bernardo venne assegnata la possessione di Casanova. Dopo la morte di quest’ultimo (trovato morto assassinato il 22 febbraio 1465) i Lonati vengono citati in un atto del primo Febbraio 1550 dove Giò Maria De Lonati fu Paolo, cittadino ed abitante di Pavia, diede in locazione ai Canevari beni appartenenti alla tenuta di Casanova oltre Po e in un atto del 1680, del Monastero del Carmine, dove risulta che detto Monastero ebbe dai fratelli Giacomo e Giò Maria Lonati, alcuni beni in Casanova ed in Baselica. In tutte le mappe esistenti a partire dal 1600, la località venne sempre indicata come "Casanova de Lonati".
Casanova Lonati appare per la prima volta nel 1250, nell'elenco delle terre del dominio pavese. Era signoria di una famiglia Lonati da cui prese il nome. Apparteneva alla squadra e poi al feudo di Broni, di cui seguì sempre le sorti, nei passaggi dai Beccaria agli Arrigoni di Milano (1536), cui restò fino alla fine del feudalesimo (1797).Nel Medioevo, Casanova appartenne al Comitato di Auce nel piacentino. Successivamente, nel 1386, venne data in feudo al Marchese Bernardo de Lonati, cittadino pavese indicato come "magnifico e potente cavaliere d’armi ducale e fedelissimo al Duca Gian Galeazzo Visconti, Capitano Generale dello stato di Milano". Il Duca volle probabilmente premiarlo per aver partecipato alla cattura di Bernabò Visconti donandogli in feudo alcune località, tra cui Casanova. Dopo tale investitura, al nome Casanova venne aggiunto De Lonati e con la dicitura "Casanova de Lonati", venne indicata in tutti gli atti successivi. La perdita della particella "de" avvenne dopo la rivoluzione francese. La proprietà di Bernardo De Lonati si suppone sia passata ai figli Francesco, Giacomo e Paolo con testamento redatto il 14 gennaio 1420 (introvabile presso l’Archivio di Stato). Con il testamento del 17 luglio 1444 Paolo De Lonati, sposato con Argentina dei Capi di Villanterio (paese dove tuttora esiste una casa dei Lonati), nominò la moglie usufruttuaria di tutti i suoi beni e tutrice dei figli minori, nominando i figli maschi eredi universali in uguale proporzione. Lasciò inoltre alla Pieve di S.Giovanni Battista di Baselica degli Stefani (è l’attuale parrocchia del comune di Casanova) una presa di prati da pascolo e boschivi nella campagna Pavese. Il 19 febbraio 1461, i fratelli Lonati, figli di Paolo, procedettero alla divisione dei beni di famiglia. Vennero così stabilite 6 quote, corrispondenti ad altrettante possessioni. Al figlio Bernardo venne assegnata la possessione di Casanova. Dopo la morte di quest’ultimo (trovato morto assassinato il 22 febbraio 1465) i Lonati vengono citati in un atto del primo Febbraio 1550 dove Giò Maria De Lonati fu Paolo, cittadino ed abitante di Pavia, diede in locazione ai Canevari beni appartenenti alla tenuta di Casanova oltre Po e in un atto del 1680, del Monastero del Carmine, dove risulta che detto Monastero ebbe dai fratelli Giacomo e Giò Maria Lonati, alcuni beni in Casanova ed in Baselica. In tutte le mappe esistenti a partire dal 1600, la località venne sempre indicata come "Casanova de Lonati".